Il Passatore della Polipodi
Il passatore sono 100km lo sanno bene i Polipodisti che anche quest’anno si sono misurati in questa bellissima ma altrettanto durissima gara, ormai un appuntamento fisso con una notte storica sia per chi corre che per chi scorre nervosamente il telefono in attesa di un nuovo messaggio, di chi, come ogni anno, con Onore si dedica all’assistenza dei partecipanti alla gara.
Non importa il livello di difficolta, anche quest’anno la Polipodi c’è, 8 atleti si sono presentati al via in piazza Duomo a Firenze, con obbiettivi diversi chi va fino alla Colla chi come obbiettivo si pone l’arrivo a Marradi km 65 chi spera di non fermarsi alla panchina di San Cassiano (Recidivo) in trepidante attesa aspettano lo sparo dello starter che mentalmente lì proietta in Piazza del Polpolo a Faenza.
Si può facilmente affermare che il caldo di quest’anno ha messo a dura prova la tenuta fisica dei partecipanti.
Ma il Passatore sopratutto, rimane una sfida con se stessi, una gara dove da un momento all’altro può succedere qualcosa di imprevisto, soprattutto si cerca di tener fede a una promessa da mantenere a te stesso.
Il caldo, la fatica, la notte, il freddo, i dubbi, le ansie e i dolori sembrano improvvisamente sparire quando la notte viene illuminata dalle luci e dagli applausi dei pochi rimasti in attesa a piazza del Popolo, mai piazza fu più bella a miei occhi, la stanchezza è davvero tanta ma ripagata da una grande gioia e soddisfazione.
Sono queste e molte altre le sensazioni provate dai Polipodisti che si sono cimentati in questa avventura, ma un ringraziamento particolare va a coloro che durante la 100km si sono prodigati nell’assistenza, fornendo un supporto materiale ma sopratutto morale che ha reso quest’impresa possibile.